Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, Camera dei Deputati, 31 marzo 2004 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro degli affari esteri, per sapere – premesso che: l da notizie diffuse dalla sede di New York della organizzazione “ Human Rights in Cina” e riprese dalla stampa internazionale, risulta che le autorità cinesi abbiano arrestato, domenica 28 marzo 2004, Ding Zilin, la fondatrice del gruppo “Madri di Tian’anmen”; l il gruppo “Madri di Tian’ anmen” è un’associazione di familiari delle vittime del giugno 1989, quando l’esercito cinese aprì il fuoco sui dimostranti che occupavano la piazza centrale di Pechino; l nel corso della sanguinosa repressione di quell’anno, Ding perse il figlio diciassettenne, Jiang Jielian, studente di liceo. Da allora, l’ex-professoressa universitaria si è dedicata a compilare la lista delle vittime del massacro, malgrado la costante sorveglianza della polizia alla quale è stata sottoposta. La sua integrità e coraggio le sono valsi un grande rispetto nazionale e internazionale, e svariati premi umanitari internazionali, fra cui nel 1999 il premio della Fondazione Alexander Langer a Bolzano; l secondo quanto dichiarato da Jiang Peikun, marito di Ding, sempre sulla base delle notizie riportate dagli organi di stampa internazionali, tre poliziotti della Sicurezza Nazionale avrebbero prelevato la donna dalla sua abitazione a Wuxi, nella provincia del Jiangsu, senza presentare un mandato d’arresto e senza consentirle di contattare i familiari; l quasi contemporaneamente, a Pechino, la polizia ha arrestato anche Zhang Xianling, madre di Wang Nan, ucciso a diciannove anni nel giugno del 1989, e Huang Jinping, vedova del giornalista sportivo Yang Yanshen, che aveva trent’anni quando venne ucciso da soldati dell’Esercito di Liberazione del Popolo;inoltre, nella ,medesima azione, le fonti sopra citate riferiscono come la polizia abbia confiscato delle magliette, trovate nelle case delle due donne, fatte produrre a Hong Kong per commemorare il quindicesimo anniversario del massacro. l il marito di Zhang Xianling, Wang Fandi, è stato informato dalla polizia che “il gruppo delle Madri di Tian’anmen è un gruppo reazionario tramite il quale entità nazionali ed estere cospirano per danneggiare la sicurezza del paese e incitare alla sovversione”, presentando un mandato d’arresto per atti criminali; l tali gravi episodi precedono il fine settimana in cui in tutta la Cina si celebrerà la festa di Qing Ming, il giorno dei morti cinese, per tradizione il momento in cui ci si reca nei cimiteri per accudire alle tombe dei propri cari scomparsi, una scadenza scelta in passato dai familiari delle vittime del 1989 per la pubblicazione di petizioni e lettere aperte alle autorità, nelle quali costante e unanime, negli anni, è stata la richiesta di giustizia; l al di là degli del fatto che la nuova classe dirigente cinese, secondo alcuni orientamenti politici ed economici formalmente espressi, appaia determinata ad ampliare l’impatto delle riforme economiche nel paese, il massacro del 1989 resta un tema tabù, e chiunque ne invochi la memoria corre rischi concreti di persecuzione e imprigionamento, al pari delle iniziative per il rispetto e l’affermazione dei diritti umani in primo luogo della popolazione del Tibet -: - di quali informazioni il Governo sia in possesso in ordine agli episodi richiamati che ripropongono gravissime e reiterate violazioni dei diritti umani e se, a tale proposito, intenda assumere le procedure di convocazione dell’Ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia per ogni opportuno chiarimento al riguardo; - quali urgenti iniziative il Governo intenda assumere presso tutti gli organismi internazionali al fine di richiedere la liberazione di Ding Zilin e delle altre persone arrestate e, in particolare, giacché la Commissione per i Diritti Umani dell’Onu, i cui lavori sono in corso a Ginevra, la prossima settimana, dovrebbe discutere una mozione di condanna contro la Cina per abuso di diritti umani, quale posizione intenda eventualmente assumere in sede di discussione e di voto. MARCO BOATO, GIANCLAUDIO BRESSA, GIUSEPPE DETOMAS, LUIGI OLIVIERI, |
MARCO BOATO |
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